Influenza dell’attività fisica e della postura sulla scoliosi
La postura è definita come la posizione ideale da noi adottata per le attività quotidiane, che garantisca allo stesso tempo la migliore efficienza biomeccanica e il minor dispendio di energie. Tuttavia, spesso si adottano abitudini errate che possono portare ad alterazioni posturali.
Questa tendenza ad adottare posture inappropriate si è osservata soprattutto tra gli studenti. Si ipotizza sia dovuta a molteplici fattori: la lunga permanenza a scuola seduti, l’eccesso di peso (spesso asimmetrico) dello zaino…
Accanto a ciò, si è osservata una crescente sedentarietà nell’infanzia-adolescenza, dovuta all’uso di telefoni cellulari, videogiochi e computer.
Il comportamento sedentario è associato a diverse malattie, tra cui patologie cardiovascolari, ipertensione, diabete e disturbi muscolo-scheletrici. Questi ultimi, a loro volta, possono essere associati a posture sbagliate negli studenti.
Il periodo di rapida crescita durante l’infanzia e nell’adolescenza contribuisce alla presenza di modifiche posturali, questo si osserva specialmente in chi è affetto da scoliosi vertebrale idiopatica, patologia della colonna vertebrale tipica dell’età evolutiva.
Le “cattive” posture tendono poi a peggiorare durante l’adolescenza e nell’età adulta, associandosi a patologie della colonna vertebrale e a futuri mal di schiena, che si configurano come un problema di salute pubblica con costi di trattamento crescenti, oltre ad incidere sulla qualità di vita degli individui.
Per questo negli ultimi anni si dà sempre più importanza ai programmi di valutazione posturale nelle scuole, atti ad identificare precocemente i cambiamenti posturali, e se questi possano essere associati o meno alla scoliosi.
Questo recente studio vuole identificare proprio i fattori di rischio associati alla scoliosi nei bambini in età scolare, in particolare ad un’eventuale correlazione con le abitudini di vita (posturali e motorie).
Un metodo per valutare la scoliosi è il test di Adams, che è un test clinico che valuta la componente rotazionale della scoliosi (detta gibbo) ed è considerato il principale test di screening per la scoliosi, grazie alla sua praticità e al basso costo.
Ad un gruppo di studenti tra i 12 e i 17 anni (sia con segno di Adams positivo che negativo) sono state fatte delle “interviste”, attraverso vari questionari, relativi ad esempio a quale sport praticavano, per quanto tempo giocavano, alle posture maggiormente tenute a scuola, al modo di trasportare lo zaino, di raccogliere un oggetto dal pavimento e al modo in cui dormivano.
Gli autori hanno cercato un’eventuale associazione tra la diagnosi di scoliosi e queste variabili.
Quello che è emerso è che coloro che hanno fatto poca attività fisica (irregolarmente attivi) hanno un rischio maggiore di avere scoliosi rispetto agli studenti attivi dal punto di vista sportivo.
Mentre quando si analizzano le abitudini posturali durante il trasporto dello zaino, la postura seduta, il raccogliere un oggetto da terra e il sonno, nessuna associazione significativa con la scoliosi è stata osservata, nonostante questi siano fattori predisponenti alle alterazioni posturali nella pratica clinica.
Interessante cogliere che le posture considerata “adeguate” dagli autori di questo studio siano stare seduti con la maggior parte della schiena contro la sedia, senza stringere i glutei e appoggiando i piedi sul pavimento in modo appropriato.
Anche se non c’è un’associazione significativa tra un errato uso dello zaino e la scoliosi, il trasporto unilaterale asimmetrico dello zaino può portare a un sovraccarico della colonna vertebrale e di conseguenza causare mal di schiena.
Il trasporto dello zaino con due bretelle, posizionato ad un’altezza inferiore della schiena, è più raccomandato per le minori interferenze con la postura, perché è più vicino al centro di gravità con un carico inferiore.
Le malattie complesse, come la scoliosi, sono sicuramente causate da una combinazione di fattori tra cui la genetica, lo stile di vita, l’ambiente e le condizioni biologiche.
Ma quello che emerge da questo studio è l’importanza della pratica sportiva; gli studenti che hanno livelli più alti di attività fisica potrebbero beneficiare di un reclutamento muscolare specifico, in particolare della muscolatura posturale, rispetto agli individui sedentari, e questo sembra intervenire come fattore protettivo sia nel prevenire “cattivi” atteggiamenti posturali sia per la scoliosi nei bambini in età scolare.
de Assis SJC, Sanchis GJB, de Souza CG, Roncalli AG. Influence of physical activity and postural habits in schoolchildren with scoliosis. Arch Public Health. 2021;79(1):63. Published 2021 Apr 29