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Ortesi vertebrali

Le ortesi vertebrali (busto o corsetto) rappresentano, insieme alla ginnastica medica, un metodo valido e riconosciuto nel prevenire l’aggravamento della curva scoliotica. È noto infatti che le scoliosi che raggiungono valori maggiori di 30°, presentano un rischio di evoluzione anche dopo il termine della crescita puberale. Lo scopo delle ortesi è quindi quello di contenere la scoliosi e di evitare il raggiungimento di questi valori, oppure, nel caso in cui la scoliosi si presenti già con gradi avanzati, di arginare la necessità di ricorrere all’intervento chirurgico.

L’utilizzo del busto per il trattamento della scoliosi viene riservato ai casi a rischio evolutivo con curva di entità superiore ai 20-25° Cobb.

Nel caso di ipercifosi, il medico potrà prescrivere un’ortesi qualora la deformità appaia marcata: vi sono busti che fungono da sostegno alla colonna vertebrale in accrescimento e busti concepiti con il fine di aiutare il soggetto nell’autocorrezione quotidiana.

Esistono quindi diversi tipi di ortesi vertebrali: il medico esperto in patologie del rachide saprà prescrivere l’ortesi più idonea al tipo di curva. Essa verrà poi confezionata su misura presso un’officina ortopedica, sulla base delle indicazioni poste dal clinico. Infine, l’ortesi verrà “collaudata”, cioè valutata dal medico prescrittore, in presenza del tecnico ortopedico.

L’ortesi va indossata a tempo parziale (18 ore in genere) o a tempo totale (23 ore al giorno), a seconda della prescrizione medica.

All’utilizzo del busto vanno abbinati esercizi di ginnastica medica, predisposti in modo da sfruttare al massimo la meccanica dell’ortesi stessa e di evitare allo stesso tempo un eccessivo irrigidimento dei tessuti.

Per maggiori informazioni sull’utilizzo dell’ortesi vertebrale, consulta il nostro opuscolo.