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Sport

Lo sport contribuisce allo sviluppo delle funzioni organiche, agendo su fattori psico-motori quali i fattori percettivi (come il controllo della dinamica statica e vertebrale, il controllo del corpo e il miglioramento della qualità dell’orientamento spazio-temporale) e i fattori di esecuzione (sviluppo armonioso del sistema muscolo-scheletrico e ricerca di un buon coordinamento motorio).

Lo sport non agonistico, inoltre, favorisce l’equilibrio fisico e la crescita psicologica.
Si deve tenere presente che lo sport inteso come svago e attività complementare alla ginnastica medica è utile ai ragazzi con alterazioni del rachide (scoliosi, ipercifosi o atteggiamenti scoliotici e ipercifotici funzionali) per incrementare le loro capacità cardio-respiratorie e psicologiche. L’attività fisica da sola, non corregge l’alterazione vertebrale, ma è utile per migliorare l’equilibrio corporeo in generale.

Ogni sport ha i suoi pregi ed i suoi difetti; non ci sono studi che dimostrino la preferenza di uno sport piuttosto che l’altro per i pazienti con alterazione del rachide. In generale si prediligono sport svolti all’aria aperta, evitando i più pericolosi (rugby, paracadutismo), e preferendo quelli che aumentano le prestazioni cardiovascolari (basket, nuoto, calcio, atletica leggera, pallavolo). Molto consigliati sono gli sport praticabili a lungo termine (passeggiate, golf, ciclismo, sci) e le arti marziali (come il karatè) che richiedono il mantenimento costante di una postura eretta e corretta. La scherma o il tennis, accusati in passato di essere sport asimmetrici e quindi sconsigliati soprattutto per i pazienti scoliotici, sono in realtà anch’essi praticabili poiché, in realtà, attivano contrazioni concentriche-eccentriche muscolari globali. La ginnastica ritmica e artistica sovraccaricano funzionalmente il rachide quindi la loro pratica è da valutare a seconda del paziente.

Il nuoto è uno sport completo per l’apparato muscolo-scheletrico, cuore e polmoni; tuttavia, al contrario di quello che si pensava un tempo, non è l’attività migliore per la schiena. La colonna vertebrale, infatti, è progettata per affrontare la forza di gravità; in acqua, in assenza di questa forza, la colonna vertebrale risulta più mobile e, di conseguenza, più “deformabile”. Quando si galleggia sulla superficie dell’acqua in posizione prona, per evitare che le gambe affondino, occorre accentuare la lordosi lombare, situazione già presente nei soggetti scoliotici e ipercifotici; ciò influisce negativamente sull’evoluzione della deformità. Durante le bracciate, inoltre, si effettua un movimento in rotazione che favorisce ulteriormente la torsione delle vertebre. Tutto ciò non controindica il nuoto come attività fisica ma, come per la ginnastica artistica e tutti gli sport, non crea problemi purché lo si pratichi con le dovute attenzioni e personalizzando le attività in base alle necessità di ogni paziente.

Un altro aspetto da considerare è che l’utilizzo del corsetto non deve essere un limite allo svolgimento dell’attività sportiva. Il corsetto può essere rimosso durante la pratica di attività fisica, a patto che venga utilizzato nelle restanti ore della giornata.

In conclusione è bene sottolineare, quindi, che l’attività fisica in genere è utile per i pazienti con alterazioni della colonna vertebrale. Il nostro consiglio per i genitori è quello di permettere ai propri figli di praticare lo sport che più desiderano. E’ sempre bene tenere in considerazione che l’eccesso di uno sport non è benefico, l’ideale sarebbe quello di praticare attività fisica due/tre volte a settimana. Invece per quanto concerne lo sport agonistico, la sua pratica è da valutare individualmente caso per caso assieme allo specialista, tenendo in considerazione le condizioni cliniche del ragazzo.